giovedì, marzo 6

io e le tasse (Italia e Finlandia)

Partiamo pure dal presupposto che in Italia le tasse alcuni (tanti) non le pagano (per lo meno non pagano tutto quello che dovrebbero).
Io, dal basso del mio contratto di tirocinio retribuito dal CORFUI, le tasse le ho pagate tutte in Italia. Peccato che stamattina all'ufficio delle tasse qui a Tampere, la funzionaria ha cominciato a chiedere quanto guadagnavo durante il tirocinio, perchè dovevo pagare le tasse anche per il periodo del tirocinio, non solo per il periodo in cui sarò assunto qui in Finlandia (che comincia ad aprile).
Io ho cercato di spiegargli che le tasse del tirocinio le avevo già pagate in Italia, dato che venivo pagato da un ente italiano, ma "quella" non voleva sentire ragione e continuava a ripetere che non c'è nessun accordo tra Italia e Finlandia che stabilisca questo. E quindi, dato che io ho lavorato e vissuto in Finlandia per tutta la durata del tirocinio, avrei dovuto pagare le tasse anche per tutto quel periodo.

Comunque, grazie all'aiuto della Fondazione CRT (sempre molto disponibili, davvero non ci sono parole per ringraziarli), ho potuto leggere la CONVENZIONE TRA ITALIA E FINLANDIA PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI E PER PREVENIRE LE EVASIONI FISCALI IN MATERIA DI IMPOSTE SUL REDDITO E SUL PATRIMONIO E RELATIVO PROTOCOLLO, HELSINKI IL 12 GIUGNO 1981. (www.fisconelmondo.it)

Con un sospiro di sollievo ho letto l'articolo 15.
Articolo 15 - Lavoro subordinato
  1. Salve le disposizioni degli articoli 16, 18, 19 e 20, i salari, gli stipendi e le altre remunerazioni analoghe che un residente di uno Stato contraente riceve in corrispettivo di un'attività dipendente sono imponibili soltanto in detto Stato a meno che tale attività non venga svolta nell'altro Stato contraente. Se l'attività è quivi svolta, le remunerazioni percepite a tale titolo sono imponibili in detto altro Stato.

  2. Nonostante le disposizioni del paragrafo 1, le remunerazioni che un residente di uno Stato contraente riceve in corrispettivo di un'attività dipendente svolta nell'altro Stato contraente sono imponibili soltanto nel primo Stato se:
  • a) il beneficiario soggiorna nell'altro Stato per un periodo o periodi che non oltrepassano in totale 183 giorni nel corso dell'anno fiscale considerato, e
  • b) le remunerazioni sono pagate da o per conto di un datore di lavoro che non è residente dell'altro Stato, e
  • c) l'onere delle remunerazioni non è sostenuto da una stabile organizzazione o da una base fissa che il datore di lavoro ha nell'altro Stato.

Direi che al comma 2/b ci sono proprio le parole rassicuranti che cercavo. Ora, trovata la versione in inglese dello stesso documento, non mi resta che portarlo all'ufficio delle tasse e farglielo recitare ad alta voce a quella vecchiaccia funzionzionaria che m'ha fatto passare un po' d'ore abbastanza preoccupate (per usare parole educate).

Lo so che avevo detto che non avrei più parlato di politica, ma dato che non potrò votare (andrò in Italia dal 5 al 13 aprile, ma la domenica mattina partirò troppo presto per votare), questa la devo commentare. Mastella non si candida, ed io ringrazio calorosamente tutti quelli che lo hanno linciato moralmente. In compenso c'è un volto nuovo nell'UdC: un certo Ciriaco De Mita. Per fortuna che c'è chi che prende gli scarti del PD, altrimenti chissà come sarebbe sopravvissuto il parlamento italiano senza De Mita... non credo che Mastella e De Mita siano i veri problemi dell'Italia, ma almeno provare a cambiare un po' di persone potrebbe servire.

In realtà il problema vero dell'Italia siamo noi italiani. Tutti. O quasi.

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