venerdì, dicembre 12

fine. ma solo per il blog

Ultimamente mi sono reso conto di non avere per niente tempo di scrivere sul blog, per lo meno non tutto il tempo che vorrei avere, quindi ho deciso che questo sarà l'ultimo post del blog: dopo tutto tra una settimana vado in Italia per le vacanze di Natale, e quando tornerò in Finlandia sarà già 2009.. quindi non avevo occasione migliore di questa per metterci un punto.
L'ultimo mese è stato pieno di feste piccole e grandi: la lista l'avevo già fatta nel post precedente quindi non mi ripeto... solo una nota sul pikkujoulu aziendale, che si è rivelato un successo, ma la cosa non mi ha stupito più di tanto: in ufficio c'è sempre stata un'atmosfera piacevole, e tra noi colleghi ci si diverte sempre.
In realtà dato che è l'ultimo post, dovrei concludere in qualche modo, magari riepilogando sulle cose positive della Finlandia e su quelle negative, ma non lo farò... semplicemente perchè non mi piacciono le conclusioni. Quindi lascio un semplice saluto a tutti quelli che hanno letto questo blog, anche solo per sbaglio :-)).
Io rimarrò a Tampere per almeno un altro anno, e poi, chissà...

venerdì, ottobre 31

come sopravvivere al mese di novembre

In effetti, novembre in Finlandia non è il massimo dell'allegria. Quindi meglio attrezzarsi in partenza, per non farsi trovare impreparati. Io per strafare, da qui a Dicembre ho qualcosa da fare per ogni fine settimana, o quasi... :))

Domani festa di Hallowen (in ritardo di un giorno) a casa di Hanna: per l'occasione io e Carmelo abbiamo comprato parrucconi e occhiali da sole stile anni '70, magari pubblicherò poi un po' di foto, tanto ormai la mia dignità è prossima allo zero assoluto :D (non mi vestivo a maschera da quando avevo 7-8 anni, per fortuna).
Il fine settimana dopo, facciamo la festa di "inaugurazione" del nuovo appartamento.. anche se ormai ci stiamo dentro da un mese :D ..devo ricordarmi di comprare gli ingredienti per il tiramisù!
Quello dopo ancora (15 novembre) è il compleanno di Karen. Invece per il weekend successivo, ancora nessun programma :D
A fine novembre invece, fine settimana lungo (incluso il lunedi) a Kaunas, in Lituania, passando per Riga (grazie Ryanair, 35 euro per un volo andata/ritorno!).
Tornato dalla Lituania, mi aspetta il viaggio aziendale a Tallin: due giorni di pikkujoulu (piccolo Natale). Lavoro blando misto a festeggiamenti vari :))

..insomma, domani comincia novembre, fuori piove ed il cielo è grigio, ma tutto sommato, non mi sembra proprio il caso di lamentarsi della situazione :)

P.S. mi riprometto di scrivere un po' di più sul blog, ultimamente non ho avuto nè tempo, nè voglia di farlo ;)

domenica, ottobre 19

il pescatore di asterischi

C'è un quaderno che nascondo
ma non ho
mai scritto cosa sei
per me
perché è facile
tu mi leggi dentro
io no
se gli errori li cancello
resta la
peggior calligrafia
che ho
avuto in vita mia
nuda lì sul foglio
io sono un pescatore di asterischi
sotto un'onda a forma di parentesi rotonda che mi porta via
non si può partecipare
subito a un concorso di poesia
che idea
intitolarla 'apnea'
vale un primo posto
in questo gioco di pensieri sporchi sopra a un letto
prima di abbracciarti mi connetto e penso insieme a te
i tuoi capelli neri a punta di inchiostro
si aggrovigliano ai miei
io polipo tu seppia non vuoi farti mangiare
però nella vita c'è sempre un però
un cielo che si appoggia sul mare
e tu impari chi sei
come un giocoliere spendi tutto il tempo a cercare
il senso gravitazionale che non c'è
e c'è un grillo che nascondo
ogni tanto esce e dice che
chissà
chissà se anche lei
è pura fino in fondo
in questo gioco di pensieri sporchi sopra a un letto
prima di abbracciarti mi connetto più vicino a te
e tu sei bella come quella Madonna che un giorno qualcuno pescò
anche il polipo e la seppia non si fanno più male
eh no, son saliti a guardare
il cielo che si spegne nel mare
laggiù dove sono gli Dei
siamo giocolieri non sprechiamo il tempo a cercare
il senso gravitazionale che non c'è
il senso
siamo giocolieri non sprechiamo il tempo a cercare
il senso gravitazionale che non c'è
il senso
siamo giocolieri non sprechiamo il tempo a cercare
il senso gravitazionale che non c'è
il senso
il senso
Samuele Bersani

i buoni

Dal romanzo Uomo nel buio, di Paul Auster:

… questa persona buona che rifiuta di credere di essere buona perché soltanto i buoni dubitano della propria bontà, ed è questo il presupposto che li rende buoni. I cattivi sanno di essere buoni, ma i buoni non sanno niente. Passano la vita perdonando gli altri, ma non possono perdonare se stessi.

martedì, ottobre 14

fare rumore... forse serve

...di certe cose, più se ne parla, meglio è.

"I Casalesi prima di Natale
uccideranno Saviano e la scorta"

di ANGELO CAROTENUTO e CONCHITA SANNINO


NAPOLI - Hanno stabilito una data, come stessero scrivendo il loro "romanzo" nero dei conti da regolare. Stavolta i padrini che dirigono il gruppo stragista del clan dei casalesi avrebbero deciso persino un termine per distruggere la vita di Roberto Saviano. Ed è la prima volta che affiora una dead line. "Entro dicembre morirà", racconta un ex criminale ormai diventato collaboratore di giustizia da oltre un decennio.
I casalesi stavolta tirano in ballo anche la sua scorta, i sette carabinieri che sono il suo scudo e i suoi amici, la sua ombra e la sua compagnia.

"Succederà entro la fine di dicembre. Quel libro ha fatto troppo clamore", aggiunge il superpentito dei casalesi. Si tratta di un personaggio che da tempo, come ovvio, risulta estraneo agli affari criminali, e tuttavia è radicato in quei luoghi d'origine e considerato troppo attendibile per non far sospettare che abbia colto voci convergenti dalla sua Casal di Principe, nel cuore della provincia di Caserta, devastata dal disegno stragista di questi mesi, con 15 morti innocenti in poco più di cinque mesi.
Il clan del terrore alza dunque il tiro sullo scrittore-simbolo di Gomorra. Ma lui, sorriso sghembo di sempre, finge normalità. "Che dovrei fare? Continua tutto come prima. Non ho mica altra strada che resistere, resistere, resistere". Poco dopo, a chi lo strattona, risponde ironico: "Una cosa mi hanno insegnato questi due anni passati in solitudine: cucino, elaboro ricette; ehi, sto diventando un cuoco".

Fuori dal suo itinerante covo protetto, l'ultima minaccia contro Roberto Saviano è ritenuta "attendibile". Sono in corso ulteriori accertamenti, è stata registrata nelle ultime ore agli atti della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Napoli. È un foglio datato 1 ottobre 2008. Venti righe. E si riferisce a un incontro avvenuto tre giorni prima.
Quelle venti righe che continuano a sbarrare la fiducia in una vita normale, per il giovane autore diventato emblema della lotta alle mafie, alle collusioni e all'omertà dei territori che piegano la testa. In gergo giudiziario si chiama "annotazione".

Quattro righe, a metà foglio, riportano fedelmente la confidenza che il superpentito della cosca mafiosa dei casalesi ha affidato, a fine settembre, ad un funzionario dello Stato, che ha poi riferito tutto alla polizia. Un incontro non casuale, ma dettato probabilmente da motivi di vecchia consuetudine. Forse i due si sono fermati a parlare intorno a un caffè; forse a cena. Durante quel colloquio, il pentito dei casalesi, uno dei primi a collaborare con lo Stato, già imparentato con le famiglie più in vista del gotha criminale, spiega di aver saputo che a ridosso di Natale scatterà la tragica vendetta contro lo scrittore. Perché? "Troppo caos ha provocato quel libro, un fenomeno", spiegherà a voce la persona che assume le informazioni dal pentito.

Nella trascrizione l'alto esponente della polizia, da Milano, scrive: "Quest'ultimo (il pentito dei casalesi, ndr) avrebbe riferito (al funzionario) che entro fine dicembre il famoso scrittore del libro Gomorra, Saviano Roberto, sarebbe stato ucciso insieme alla sua scorta, in quanto con il suo libro aveva fatto troppo clamore". La segnalazione investe subito i vertici della polizia e del Comando generale dell'Arma. Si restringono ulteriormente le maglie della protezione: cautela massima, non c'è spazio per minimi cedimenti all'impenetrabile rete dei controlli e delle bonifiche previste a ogni spostamento di Saviano. C'è chi, dai massimi livelli delle forze dell'ordine, valuta anche la necessità di misure radicali: non ultima quella di prevedere un temporaneo trasferimento all'estero.
Franco Roberti, il procuratore aggiunto antimafia, non entra nel merito della vicenda ma ribadisce: "Sappiamo da tempo che lo scrittore Saviano è esposto, le misure di protezione intorno alla sua persona saranno le più adeguate". Ma nessuno può escludere, rispetto all'eco dettagliato di questa presunta sentenza di morte - "entro dicembre, con la scorta" - eventuali collegamenti con l'agghiacciante scenario di vendetta che emerge dopo i blitz messi a segno da polizia e carabinieri, in Terra di Lavoro, con il pool esperto di casalesi della Dda di Napoli.

Più circostanze giustificano la massima allerta degli inquirenti Quell'incontro tra il superpentito e il suo ospite risale al 27 settembre scorso. Cioè: nove giorni dopo i 7 morti innocenti (prima Antonio Celiento, ammazzato perché un confidente di polizia; poi i sei ghanesi massacrati nella sartoria); e tre giorni prima che lo Stato assestasse un colpo di maglio al gruppo stragista, con la cattura di tre dei suoi più fidati killer, Alessandro Cirillo, Giovanni Letizia e Oreste Spagnuolo, e il sequestro di uno spaventoso arsenale - 11 armi, tra cui un kalashnikov. Proprio Spagnuolo il 6 settembre decide di collaborare con lo Stato. Il 7 racconta un dettaglio che oggi, collegato alla minaccia indirizzata a Saviano, mette i brividi. Setola infatti, il superlatitante in fuga, il killer ritenuto ideatore (con placet del boss Bidognetti) della sequenza di omicidi e terrore contro imprenditori coraggiosi e parenti di pentiti, da alcune settimane "era a caccia di un detonatore con un telecomando". Lo racconta il neopentito Spagnuolo. "Setola mi ha parlato del fatto che cercava di procurarsi un detonatore con telecomando. Diceva che era un modo facile per uccidere", ha precisato.

Roberto Saviano oggi ripete: "Non cambia niente, l'importante è tenere la testa sollevata". È la stessa cosa che ripetè, il 17 settembre del 2007, in piazza a Casal di Principe, l'ultima sua apparizione in una piazza: "Ragazzi, non fatevi strappare il diritto alla felicità". Forse, lo stava dicendo anche a se stesso.


Fonte Repubblica.

lunedì, ottobre 13

incontro ravvicinato con una volpe

Ieri sera sono andato a farmi una passeggiata vicino al lago, ed al ritorno verso casa, ho incrociato una volpe!! Sarà che qui gli animali sono abituati a vedere gli uomini, ma non è scappata subito, anzi, camminava piano girandosi a guardarmi ogni tanto.. :))
Comunque, all'elenco degli animali visti dal vivo, ora posso aggiungere la volpe! :)

venerdì, ottobre 10

fine settimana

Finalmente. Dopo una settimana davvero lunga, ci vogliono due giorni di pausa. 3 giorni di conferenze organizzate da noi (Hermia) qui a Tampere per Mindtrek: oltre al lavoro da fare per la conferenza, avevo anche lavoro "normale" da fare. Quindi per due giorni consecutivi, la mattina alle 7 ero già in ufficio.. vabbè, è passata anche questa :)
Fine settimana che sarà quasi interamente dedicato a sistemare la nuova camera, dopo il trasloco della scorsa settimana.
Oggi mentre tornavo a casa, negli auricolari Alanis Morissette cantava Ironic, e attorno si respirava autunno: piacevole, indescrivibilmente piacevole. Ammesso che indescrivibilmente esista nel vocabolario italiano :))

martedì, settembre 30

trasloco (un altro)

Periodo di preparazione pacchi. Ancora una volta si trasloca. In realtà non mi sposto poi di tanto 1km più o meno, stesso quartiere: Hervanta.
Nel frattempo si continua a lavorare a pieno ritmo. Anche se adesso fuori c'è il sole che ci è stato negato durante l'estate :)
Speriamo regga ancora un po', dopo il trasloco dovrei risistemare la bici, e sarebbe bello andarsi a fare un giretto prima che arrivi il "grande buio" :))

mercoledì, settembre 24

autunno

Suolijärvi, domenica scorsa.

martedì, settembre 23

no, ancora un'altra volta...

Avrei voluto pubblicare un po' di foto delle belle giornate autunnali che stiamo avendo, ma...
Corriere - Almeno nove studenti della vocational school di Kauhajoki, in Finlandia (mappa), sono morti nella sparatoria compiuta da un loro compagno che ha aperto il fuoco contro i 200 ragazzi e insegnanti presenti, intorno alle 11 di martedì (ora locale). I feriti sono almeno due. Dopo aver compiuto la strage, il killer ha tentato di uccidersi sparandosi alla testa ma è sopravissuto ed è stato ricoverato in gravi condizioni.

Già la sparatoria dello scorso anno a Jokela era stata terribile, ma pensare che sia successo ancora un'altra volta.. mette i brividi. E più di questo, non saprei proprio che dire...

lunedì, settembre 22

Roberto Saviano

Lettera aperta di Roberto Saviano dal Corriere. Si commenta da sola.

I RESPONSABILI hanno dei nomi. Hanno dei volti. Hanno persino un'anima. O forse no. Giuseppe Setola, Alessandro Cirillo, Oreste Spagnuolo, Giovanni Letizia, Emilio di Caterino, Pietro Vargas stanno portando avanti una strategia militare violentissima. Sono autorizzati dal boss latitante Michele Zagaria e si nascondono intorno a Lago Patria. Tra di loro si sentiranno combattenti solitari, guerrieri che cercano di farla pagare a tutti, ultimi vendicatori di una delle più sventurate e feroci terre d'Europa. Se la racconteranno così.

Ma Giuseppe Setola, Alessandro Cirillo, Oreste Spagnuolo, Giovanni Letizia, Emilio di Caterino e Pietro Vargas sono vigliacchi, in realtà: assassini senza alcun tipo di abilità militare. Per ammazzare svuotano caricatori all'impazzata, per caricarsi si strafanno di cocaina e si gonfiano di Fernet Branca e vodka. Sparano a persone disarmate, colte all'improvviso o prese alle spalle. Non si sono mai confrontati con altri uomini armati. Dinnanzi a questi tremerebbero, e invece si sentono forti e sicuri uccidendo inermi, spesso anziani o ragazzi giovani. Ingannandoli e prendendoli alle spalle.

E io mi chiedo: nella vostra terra, nella nostra terra sono ormai mesi e mesi che un manipolo di killer si aggira indisturbato massacrando soprattutto persone innocenti. Cinque, sei persone, sempre le stesse. Com'è possibile? Mi chiedo: ma questa terra come si vede, come si rappresenta a se stessa, come si immagina? Come ve la immaginate voi la vostra terra, il vostro paese? Come vi sentite quando andate al lavoro, passeggiate, fate l'amore? Vi ponete il problema, o vi basta dire, "così è sempre stato e sempre sarà così"?

Davvero vi basta credere che nulla di ciò che accade dipende dal vostro impegno o dalla vostra indignazione? Che in fondo tutti hanno di che campare e quindi tanto vale vivere la propria vita quotidiana e nient'altro. Vi bastano queste risposte per farvi andare avanti? Vi basta dire "non faccio niente di male, sono una persona onesta" per farvi sentire innocenti? Lasciarvi passare le notizie sulla pelle e sull'anima. Tanto è sempre stato così, o no? O delegare ad associazioni, chiesa, militanti, giornalisti e altri il compito di denunciare vi rende tranquilli? Di una tranquillità che vi fa andare a letto magari non felici ma in pace? Vi basta veramente?

Questo gruppo di fuoco ha ucciso soprattutto innocenti. In qualsiasi altro paese la libertà d'azione di un simile branco di assassini avrebbe generato dibattiti, scontri politici, riflessioni. Invece qui si tratta solo di crimini connaturati a un territorio considerato una delle province del buco del culo d'Italia. E quindi gli inquirenti, i carabinieri e poliziotti, i quattro cronisti che seguono le vicende, restano soli. Neanche chi nel resto del paese legge un giornale, sa che questi killer usano sempre la stessa strategia: si fingono poliziotti. Hanno lampeggiante e paletta, dicono di essere della Dia o di dover fare un controllo di documenti. Ricorrono a un trucco da due soldi per ammazzare con più facilità. E vivono come bestie: tra masserie di bufale, case di periferia, garage.

Hanno ucciso sedici persone. La mattanza comincia il 2 maggio verso le sei del mattino in una masseria di bufale a Cancello Arnone. Ammazzano il padre del pentito Domenico Bidognetti, cugino ed ex fedelissimo di Cicciotto e' mezzanotte.

Umberto Bidognetti aveva 69 anni e in genere era accompagnato pure dal figlio di Mimì, che giusto quella mattina non era riuscito a tirarsi su dal letto per aiutare il nonno. Il 15 maggio uccidono a Baia Verde, frazione di Castel Volturno, il sessantacinquenne Domenico Noviello, titolare di una scuola guida. Domenico Noviello si era opposto al racket otto anni prima. Era stato sotto scorta, ma poi il ciclo di protezione era finito. Non sapeva di essere nel mirino, non se l'aspettava. Gli scaricano addosso 20 colpi mentre con la sua Panda sta andando a fare una sosta al bar prima di aprire l'autoscuola. La sua esecuzione era anche un messaggio alla Polizia che stava per celebrare la sua festa proprio a Casal di Principe, tre giorni dopo, e ancor più una chiara dichiarazione: può passare quasi un decennio ma i Casalesi non dimenticano.

Prima ancora, il 13 maggio, distruggono con un incendio la fabbrica di materassi di Pietro Russo a Santa Maria Capua Vetere. È l'unico dei loro bersagli ad avere una scorta. Perché è stato l'unico che, con Tano Grasso, tentò di organizzare un fronte contro il racket in terra casalese. Poi, il 30 maggio, a Villaricca colpiscono alla pancia Francesca Carrino, una ragazza, venticinque anni, nipote di Anna Carrino, la ex compagna di Francesco Bidognetti, pentita. Era in casa con la madre e con la nonna, ma era stata lei ad aprire la porta ai killer che si spacciavano per agenti della Dia.

Non passa nemmeno un giorno che a Casal di Principe, mentre dopo pranzo sta per andare al "Roxy bar", uccidono Michele Orsi, imprenditore dei rifiuti vicino al clan che, arrestato l'anno prima, aveva cominciato a collaborare con la magistratura svelando gli intrighi rifiuti-politica-camorra. È un omicidio eccellente che fa clamore, solleva polemiche, fa alzare la voce ai rappresentanti dello Stato. Ma non fa fermare i killer.

L'11 luglio uccidono al Lido "La Fiorente" di Varcaturo Raffaele Granata, 70 anni, gestore dello stabilimento balneare e padre del sindaco di Calvizzano. Anche lui paga per non avere anni prima ceduto alle volontà del clan. Il 4 agosto massacrano a Castel Volturno Ziber Dani e Arthur Kazani che stavano seduti ai tavoli all'aperto del "Bar Kubana" e, probabilmente, il 21 agosto Ramis Doda, venticinque anni, davanti al "Bar Freedom" di San Marcellino. Le vittime sono albanesi che arrotondavano con lo spaccio, ma avevano il permesso di soggiorno e lavoravano nei cantieri come muratori e imbianchini.

Poi il 18 agosto aprono un fuoco indiscriminato contro la villetta di Teddy Egonwman, presidente dei nigeriani in Campania, che si batte da anni contro la prostituzione delle sue connazionali, ferendo gravemente lui, sua moglie Alice e altri tre amici.

Tornano a San Marcellino il 12 settembre per uccidere Antonio Ciardullo ed Ernesto Fabozzi, massacrati mentre stavano facendo manutenzione ai camion della ditta di trasporti di cui il primo era titolare. Anche lui non aveva obbedito, e chi gli era accanto è stato ucciso perché testimone.

Infine, il 18 settembre, trivellano prima Antonio Celiento, titolare di una sala giochi a Baia Verde, e un quarto d'ora dopo aprono un fuoco di 130 proiettili di pistole e kalashnikov contro gli africani riuniti dentro e davanti la sartoria "Ob Ob Exotic Fashion" di Castel Volturno. Muoiono Samuel Kwaku, 26 anni, e Alaj Ababa, del Togo; Cristopher Adams e Alex Geemes, 28 anni, liberiani; Kwame Yulius Francis, 31 anni, e Eric Yeboah, 25, ghanesi, mentre viene ricoverato con ferite gravi Joseph Ayimbora, 34 anni, anche lui del Ghana. Solo uno o due di loro avevano forse a che fare con la droga, gli altri erano lì per caso, lavoravano duro nei cantieri o dove capitava, e pure nella sartoria.

Sedici vittime in meno di sei mesi. Qualsiasi paese democratico con una situazione del genere avrebbe vacillato. Qui da noi, nonostante tutto, neanche se n'è parlato. Neanche si era a conoscenza da Roma in su di questa scia di sangue e di questo terrorismo, che non parla arabo, che non ha stelle a cinque punte, ma comanda e domina senza contrasto.

Ammazzano chiunque si opponga. Ammazzano chiunque capiti sotto tiro, senza riguardi per nessuno. La lista dei morti potrebbe essere più lunga, molto più lunga. E per tutti questi mesi nessuno ha informato l'opinione pubblica che girava questa "paranza di fuoco". Paranza, come le barche che escono a pescare insieme in alto mare. Nessuno ne ha rivelato i nomi sino a quando non hanno fatto strage a Castel Volturno.

Ma sono sempre gli stessi, usano sempre le stesse armi, anche se cercano di modificarle per trarre in inganno la scientifica, segno che ne hanno a disposizione poche. Non entrano in contatto con le famiglie, stanno rigorosamente fra di loro. Ogni tanto qualcuno li intravede nei bar di qualche paesone, dove si fermano per riempirsi d'alcol. E da sei mesi nessuno riesce ad acciuffarli.

Castel Volturno, territorio dove è avvenuta la maggior parte dei delitti, non è un luogo qualsiasi. Non è un quartiere degradato, un ghetto per reietti e sfruttati come se ne possono trovare anche altrove, anche se ormai certe sue zone somigliano più alle hometown dell'Africa che al luogo di turismo balneare per il quale erano state costruite le sue villette. Castel Volturno è il luogo dove i Coppola edificarono la più grande cittadella abusiva del mondo, il celebre Villaggio Coppola.

Ottocentosessantatremila metri quadrati occupati col cemento. Che abusivamente presero il posto di una delle più grandi pinete marittime del Mediterraneo. Abusivo l'ospedale, abusiva la caserma dei carabinieri, abusive le poste. Tutto abusivo. Ci andarono ad abitare le famiglie dei soldati della Nato. Quando se ne andarono, il territorio cadde nell'abbandono più totale e divenne tutto feudo di Francesco Bidognetti e al tempo stesso territorio della mafia nigeriana.

I nigeriani hanno una mafia potente con la quale ai Casalesi conveniva allearsi, il loro paese è diventato uno snodo nel traffico internazionale di cocaina e le organizzazioni nigeriane sono potentissime, capaci di investire soprattutto nei money transfer, i punti attraverso i quali tutti gli immigrati del mondo inviano i soldi a casa. Attraverso questi, i nigeriani controllano soldi e persone. Da Castel Volturno transita la coca africana diretta soprattutto in Inghilterra. Le tasse sul traffico che quindi il clan impone non sono soltanto il pizzo sullo spaccio al minuto, ma accordi di una sorta di joint venture. Ora però i nigeriani sono potenti, potentissimi. Così come lo è la mafia albanese, con la quale i Casalesi sono in affari.

E il clan si sta slabbrando, teme di non essere più riconosciuto come chi comanda per primo e per ultimo sul territorio. Ed ecco che nei vuoti si insinuano gli uomini della paranza. Uccidono dei pesci piccoli albanesi come azione dimostrativa, fanno strage di africani - e fra questi nessuno viene dalla Nigeria - colpiscono gli ultimi anelli della catena di gerarchie etniche e criminali. Muoiono ragazzi onesti, ma come sempre, in questa terra, per morire non dev'esserci una ragione. E basta poco per essere diffamati.

I ragazzi africani uccisi erano immediatamente tutti "trafficanti" come furono "camorristi" Giuseppe Rovescio e Vincenzo Natale, ammazzati a Villa Literno il 23 settembre 2003 perché erano fermi a prendere una birra vicino a Francesco Galoppo, affiliato del clan Bidognetti. Anche loro furono subito battezzati come criminali.

Non è la prima volta che si compie da quelle parti una mattanza di immigrati. Nel 1990 Augusto La Torre, boss di Mondragone, partì con i suoi fedelissimi alla volta di un bar che, pur gestito da italiani, era diventato un punto di incontro per lo spaccio degli africani. Tutto avveniva sempre lungo la statale Domitiana, a Pescopagano, pochi chilometri a nord di Castel Volturno, però già in territorio mondragonese. Uccisero sei persone, fra cui il gestore, e ne ferirono molte altre. Anche quello era stato il culmine di una serie di azioni contro gli stranieri, ma i Casalesi che pure approvavano le intimidazioni non gradirono la strage. La Torre dovette incassare critiche pesanti da parte di Francesco "Sandokan" Schiavone. Ma ora i tempi sono cambiati e permettono di lasciar esercitare una violenza indiscriminata a un gruppo di cocainomani armati.

Chiedo di nuovo alla mia terra che immagine abbia di sé. Lo chiedo anche a tutte quelle associazioni di donne e uomini che in grande silenzio qui lavorano e si impegnano. A quei pochi politici che riescono a rimanere credibili, che resistono alle tentazioni della collusione o della rinuncia a combattere il potere dei clan. A tutti coloro che fanno bene il loro lavoro, a tutti coloro che cercano di vivere onestamente, come in qualsiasi altra parte del mondo. A tutte queste persone. Che sono sempre di più, ma sono sempre più sole.

Come vi immaginate questa terra? Se è vero, come disse Danilo Dolci, che ciascuno cresce solo se è sognato, voi come ve li sognate questi luoghi? Non c'è stata mai così tanta attenzione rivolta alle vostre terre e quel che vi è avvenuto e vi avviene. Eppure non sembra cambiato molto. I due boss che comandano continuano a comandare e ad essere liberi. Antonio Iovine e Michele Zagaria. Dodici anni di latitanza. Anche di loro si sa dove sono. Il primo è a San Cipriano d'Aversa, il secondo a Casapesenna. In un territorio grande come un fazzoletto di terra, possibile che non si riesca a scovarli?

È storia antica quella dei latitanti ricercati in tutto il mondo e poi trovati proprio a casa loro. Ma è storia nuova che ormai ne abbiano parlato più e più volte giornali e tv, che politici di ogni colore abbiano promesso che li faranno arrestare. Ma intanto il tempo passa e nulla accade. E sono lì. Passeggiano, parlano, incontrano persone.

Ho visto che nella mia terra sono comparse scritte contro di me. Saviano merda. Saviano verme. E un'enorme bara con il mio nome. E poi insulti, continue denigrazioni a partire dalla più ricorrente e banale: "Quello s'è fatto i soldi". Col mio lavoro di scrittore adesso riesco a vivere e, per fortuna, pagarmi gli avvocati. E loro? Loro che comandano imperi economici e si fanno costruire ville faraoniche in paesi dove non ci sono nemmeno le strade asfaltate?

Loro che per lo smaltimento di rifiuti tossici sono riusciti in una sola operazione a incassare sino a 500 milioni di euro e hanno imbottito la nostra terra di veleni al punto tale di far lievitare fino al 24% certi tumori, e le malformazioni congenite fino all'84% per cento? Soldi veri che generano, secondo l'Osservatorio epidemiologico campano, una media di 7.172,5 morti per tumore all'anno in Campania. E ad arricchirsi sulle disgrazie di questa terra sarei io con le mie parole, o i carabinieri e i magistrati, i cronisti e tutti gli altri che con libri o film o in ogni altro modo continuano a denunciare? Com'è possibile che si crei un tale capovolgimento di prospettive? Com'è possibile che anche persone oneste si uniscano a questo coro? Pur conoscendo la mia terra, di fronte a tutto questo io rimango incredulo e sgomento e anche ferito al punto che fatico a trovare la mia voce.

Perché il dolore porta ad ammutolire, perché l'ostilità porta a non sapere a chi parlare. E allora a chi devo rivolgermi, che cosa dico? Come faccio a dire alla mia terra di smettere di essere schiacciata tra l'arroganza dei forti e la codardia dei deboli? Oggi qui in questa stanza dove sono, ospite di chi mi protegge, è il mio compleanno. Penso a tutti i compleanni passati così, da quando ho la scorta, un po' nervoso, un po' triste e soprattutto solo.

Penso che non potrò mai più passarne uno normale nella mia terra, che non potrò mai più metterci piede. Rimpiango come un malato senza speranze tutti i compleanni trascurati, snobbati perché è solo una data qualsiasi, e un altro anno ce ne sarà uno uguale. Ormai si è aperta una voragine nel tempo e nello spazio, una ferita che non potrà mai rimarginarsi. E penso pure e soprattutto a chi vive la mia stessa condizione e non ha come me il privilegio di scriverne e parlare a molti.

Penso ad altri amici sotto scorta, Raffaele, Rosaria, Lirio, Tano, penso a Carmelina, la maestra di Mondragone che aveva denunciato il killer di un camorrista e che da allora vive sotto protezione, lontana, sola. Lasciata dal fidanzato che doveva sposare, giudicata dagli amici che si sentono schiacciati dal suo coraggio e dalla loro mediocrità. Perché non c'era stata solidarietà per il suo gesto, anzi, ci sono state critiche e abbandono. Lei ha solo seguito un richiamo della sua coscienza e ha dovuto barcamenarsi con il magro stipendio che le dà lo stato.

Cos'ha fatto Carmelina, cos'hanno fatto altri come lei per avere la vita distrutta e sradicata, mentre i boss latitanti continuano a poter vivere protetti e rispettati nelle loro terre? E chiedo alla mia terra: che cosa ci rimane? Ditemelo. Galleggiare? Far finta di niente? Calpestare scale di ospedali lavate da cooperative di pulizie loro, ricevere nei serbatoi la benzina spillata da pompe di benzina loro? Vivere in case costruite da loro, bere il caffè della marca imposta da loro (ogni marca di caffè per essere venduta nei bar deve avere l'autorizzazione dei clan), cucinare nelle loro pentole (il clan Tavoletta gestiva produzione e vendita delle marche più prestigiose di pentole)?

Mangiare il loro pane, la loro mozzarella, i loro ortaggi? Votare i loro politici che riescono, come dichiarano i pentiti, ad arrivare alle più alte cariche nazionali? Lavorare nei loro centri commerciali, costruiti per creare posti di lavoro e sudditanza dovuta al posto di lavoro, ma intanto non c'è perdita, perché gran parte dei negozi sono loro? Siete fieri di vivere nel territorio con i più grandi centri commerciali del mondo e insieme uno dei più alti tassi di povertà? Passare il tempo nei locali gestiti o autorizzati da loro? Sedervi al bar vicino ai loro figli, i figli dei loro avvocati, dei loro colletti bianchi? E trovarli simpatici e innocenti, tutto sommato persone gradevoli, perché loro in fondo sono solo ragazzi, che colpa hanno dei loro padri.

E infatti non si tratta di stabilire colpe, ma di smettere di accettare e di subire sempre, smettere di pensare che almeno c'è ordine, che almeno c'è lavoro, e che basta non grattare, non alzare il velo, continuare ad andare avanti per la propria strada. Che basta fare questo e nella nostra terra si è già nel migliore dei mondi possibili, o magari no, ma nell'unico mondo possibile sicuramente.

Quanto ancora dobbiamo aspettare? Quanto ancora dobbiamo vedere i migliori emigrare e i rassegnati rimanere? Siete davvero sicuri che vada bene così? Che le serate che passate a corteggiarvi, a ridere, a litigare, a maledire il puzzo dei rifiuti bruciati, a scambiarvi quattro chiacchiere, possano bastare? Voi volete una vita semplice, normale, fatta di piccole cose, mentre intorno a voi c'è una guerra vera, mentre chi non subisce e denuncia e parla perde ogni cosa. Come abbiamo fatto a divenire così ciechi? Così asserviti e rassegnati, così piegati? Come è possibile che solo gli ultimi degli ultimi, gli africani di Castel Volturno che subiscono lo sfruttamento e la violenza dei clan italiani e di altri africani, abbiano saputo una volta tirare fuori più rabbia che paura e rassegnazione? Non posso credere che un sud così ricco di talenti e forze possa davvero accontentarsi solo di questo.

La Calabria ha il Pil più basso d'Italia ma "Cosa Nuova", ossia la ?ndrangheta, fattura quanto e più di una intera manovra finanziaria italiana. Alitalia sarà in crisi, ma a Grazzanise, in un territorio marcio di camorra, si sta per costruire il più grande aeroporto italiano, il più vasto del Mediterraneo. Una terra condannata a far circolare enormi capitali senza avere uno straccio di sviluppo vero, e invece ha danaro, profitto, cemento che ha il sapore del saccheggio, non della crescita.

Non posso credere che riescano a resistere soltanto pochi individui eccezionali. Che la denuncia sia ormai solo il compito dei pochi singoli, preti, maestri, medici, i pochi politici onesti e gruppi che interpretano il ruolo della società civile. E il resto? Gli altri se ne stanno buoni e zitti, tramortiti dalla paura? La paura. L'alibi maggiore. Fa sentire tutti a posto perché è in suo nome che si tutelano la famiglia, gli affetti, la propria vita innocente, il proprio sacrosanto diritto a viverla e costruirla.

Ma non avere più paura non sarebbe difficile. Basterebbe agire, ma non da soli. La paura va a braccetto con l'isolamento. Ogni volta che qualcuno si tira indietro crea altra paura, che crea ancora altra paura, in un crescendo esponenziale che immobilizza, erode, lentamente manda in rovina.

"Si può edificare la felicità del mondo sulle spalle di un unico bambino maltrattato?", domanda Ivan Karamazov a suo fratello Aljo?a. Ma voi non volete un mondo perfetto, volete solo una vita tranquilla e semplice, una quotidianità accettabile, il calore di una famiglia. Accontentarvi di questo pensate che vi metta al riparo da ansie e dolori. E forse ci riuscite, riuscite a trovare una dimensione in cui trovate serenità. Ma a che prezzo?

Se i vostri figli dovessero nascere malati o ammalarsi, se un'altra volta dovreste rivolgervi a un politico che in cambio di un voto vi darà un lavoro senza il quale anche i vostri piccoli sogni e progetti finirebbero nel vuoto, quando faticherete ad ottenere un mutuo per la vostra casa mentre i direttori delle stesse banche saranno sempre disponibili con chi comanda, quando vedrete tutto questo forse vi renderete conto che non c'è riparo, che non esiste nessun ambito protetto, e che l'atteggiamento che pensavate realistico e saggiamente disincantato vi ha appestato l'anima di un risentimento e rancore che toglie ogni gusto alla vostra vita.

Perché se tutto ciò è triste la cosa ancora più triste è l'abitudine. Abituarsi che non ci sia null'altro da fare che rassegnarsi, arrangiarsi o andare via. Chiedo alla mia terra se riesce ancora ad immaginare di poter scegliere. Le chiedo se è in grado di compiere almeno quel primo gesto di libertà che sta nel riuscire a pensarsi diversa, pensarsi libera. Non rassegnarsi ad accettare come un destino naturale quel che è invece opera degli uomini.

Quegli uomini possono strapparti alla tua terra e al tuo passato, portarti via la serenità, impedirti di trovare una casa, scriverti insulti sulle pareti del tuo paese, possono fare il deserto intorno a te. Ma non possono estirpare quel che resta una certezza e, per questo, rimane pure una speranza. Che non è giusto, non è per niente naturale, far sottostare un territorio al dominio della violenza e dello sfruttamento senza limiti. E che non deve andare avanti così perché così è sempre stato. Anche perché non è vero che tutto è sempre uguale, ma è sempre peggio.

Perché la devastazione cresce proporzionalmente con i loro affari, perché è irreversibile come la terra una volta per tutte appestata, perché non conosce limiti. Perché là fuori si aggirano sei killer abbrutiti e strafatti, con licenza di uccidere e non mandato, che non si fermano di fronte a nessuno. Perché sono loro l'immagine e somiglianza di ciò che regna oggi su queste terre e di quel che le attende domani, dopodomani, nel futuro. Bisogna trovare la forza di cambiare. Ora, o mai più.

Copyright 2008
by Roberto Saviano
Published by arrangement
of Roberto Santachiara
Literary Agency

(22 settembre 2008)

sabato, settembre 20

lavoro, ma non solo.. :)

Se potessi avere
1.000 euro al mese
senza esagerare
sarei certo di trovare
tutta la felicità
è la solita vita
la solita rincorsa a una corriera già partita
perpetuo movimento sulla strada che all’andata
così come al ritorno
è sempre una salita
dovrò dosare la fatica
imparerò a parlare in questa lingua sconosciuta
sognando di riuscire, un giorno, a fare ricevuta
tra gente compiaciuta
e che di me si fida e non è piccola la sfida querida
disperso in questo angolo d’europa unita
ti metto la valuta in una busta
la spedirò per posta
ma poi non basta mica
se tu sapessi quanto costa la vita
sapessi quant’è faticoso riuscire a tenerla pulita
domani cercherò di nuovo casa, qualcosa
prima o poi capiterà se potessi avere
1.000 euro al mese
senza esagerare
sarei certo di trovare
tutta la felicità è la solita vita
è il solito miracolo che svolta la giornata
l’evento microcosmico di minima portata
una mancia ricevuta
una cena regalata
e con la dignità avanzata rimasta
volevo vederti arrivare vestita di seta di festa
magari fare quattro salti in pista te gusta
ma forse è meglio se rimani là se potessi avere
1.000 euro al mese
senza esagerare
sarei certo di trovare
tutta la felicità
una casettina
di periferia
una mogliettina
giovane e carina
tale e quale come te se potessi avere
1.000 euro al mese
senza esagerare
sarei certo di trovare
tutta la felicità
se potessi avere
1.000 euro al mese
senza esagerare
sarei certo di trovare
tutta la felicità
se potessi avere
1.000 euro al mese
senza esagerare
sarei certo di trovare
tutta la felicità
1.000 euro al mese, Daniele Silvestri

martedì, settembre 16

incredibile

Tampere +7 °
Lapponia +13°

Notizia proprio "fresca" di mattinata, è il caso di dire... :) ...quasi quasi mi trasferisco ancora un po' più a nord... :))

lunedì, settembre 15

che schifo...

Leggete anche voi questa mail:

Alla CA. Gentile Direzione Carrefour di Assago

Mi chiamo Barbara e sono la mamma orgogliosa di un bambino autistico di quattro anni.

Nel Vostro sito, leggo della Vostra missione e soprattutto del Vostro impegno nel sociale.
La nostra capacità di integrarci con il territorio in cui siamo presenti, di comunicare con le istituzioni locali e di sostenere progetti sociali e associazioni umanitarie si riscontra attraverso azioni concrete:

• Finanziamento della ricerca contro alcune malattie del XXI secolo
• Sostegno alla giornata nazionale indetta dal Banco Alimentare per la raccolta di generi alimentari
• Sostegno di iniziative umanitarie di vario tipo”

Lasciatemi dire che oggi nel punto vendita di Assago avete sfiorato la discriminazione punibile per legge.

Era previsto un evento che mio figlio aspettava con ansia: il tour delle auto a grandezza reale del film Cars.

Vestito di tutto punto con la sua maglietta di Cars, comprata DA VOI, oggi l’ho portato, emozionatissimo, ad Assago. Vista la posizione di Saetta, ci siamo avvicinati per fare una foto. Click, click, click, bimbo sorridente a lato della macchina. Avevate previsto un fotografo, sui sessant’anni, sembrava un rassicurante nonno con una digitale da 2000 euro, collegata a un pc dove un quarantacinquenne calvo digitalizzava un volantino carinissimo con le foto dei bimbi di fronte a Saetta, stampate all’interno della griglia di un finto giornale d’auto. Una copertina, insomma, che i bimbi chiedevano a gran voce e avrebbero poi incorniciato in una delle costose cornici in vendita nel Vostro reparto bricolage. Chiaramente, il mio biondino, che purtroppo per la sua malattia non parla (ancora), mi ha fatto capire a gesti che gli sarebbe piaciuto. Per quale ragione non farlo? Semplice, lo avrei capito dopo poco.

Attendo il turno di mio figlio, con estrema pazienza, e senza disturbare nessuno. Ci saranno stati una ventina di bambini, non di più. Non cento, una ventina.

Arriva il turno del mio piccolo, e non appena varca la transenna, resta il tempo di ben DUE SECONDI girato verso il suo idolo a grandezza naturale, invece di fissare l’obiettivo del fotografo. Mi abbasso, senza dar fastidio alcuno, scivolo sotto la corda e da davanti, chiedo a mio figlio di girarsi. Il fotografo comincia ad urlare “Muoviti! Non siamo mica tutti qui ad aspettare te” Mio figlio si gira, ma non abbastanza secondo il “professionista”. Gli chiedo “Per favore, anche se non è proprio dritto, gli faccia lo stesso la foto…” “Ma io non ho mica tempo da perdere sa? Lo porti via! Vattene! Avanti un altro, vattene!” Un bambino a lato urla “Oh, mi sa che quello è scemo” e il vostro Omino del Computer, ridendo “Eh, si! Vattene biondino, non puoi star qui a vita!” Mio figlio, che non è SCEMO, non parla ma capisce tutto, sentendosi urlare dal fotografo, da quello che digitalizzava le immagini e dalla claque che questi due individui hanno sollevato ed aizzato, si mette a piangere, deriso ancora dal fotografo che lo fa scendere dal piedistallo di fortuna che avete improvvisato davanti alla macchina, facendolo pure inciampare. A nulla valgono le imbarazzate scuse della guardia giurata,che poco prima aveva tranquillamente familiarizzato con mio figlio. L’umiliazione che è stata data dai Vostri incaricati, che avrebbero dovuto lavorare con i bambini, a un piccolo di quattro anni che ha la sfortuna di avere una sindrome che poco gli fa avere contatto visivo con il resto del mondo e non lo fa parlare, è stata una cosa lacerante. In lacrime, con il torace scosso dai singhiozzi, umiliato, deriso, leso nella propria dignità di bambino non neurotipico. Una signorina, con la Vostra tshirt, mi si è avvicinata per chiedermi cosa fosse successo. Alla mia spiegazione, dopo averle detto che il piccolo aveva una sindrome autistica, mi ha detto “Ma se non è normale non lo deve portare in mezzo alla gente“.

Son stata talmente male da non riuscire a reagire, ho dovuto uscire all’aria aperta, con il bambino piangente, per prendere fiato dopo tanta umiliazione.

Ho pianto. Dal dolore.

Questo è l’articolo 2 comma 4 della legge 67 del 1 Marzo 2006, a tutela dei soggetti portatori di handicap:

-Sono, altresì, considerati come discriminazioni le molestie ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per motivi connessi alla disabilità, che violano la dignità e la libertà di una persona con disabilità, ovvero creano un clima di intimidazione, di umiliazione e di ostilità nei suoi confronti.

Vorrei sapere come intendete agire, se con una scrollata di spalle come i Vostri dipendenti, di fronte a un trauma che avete fatto subire ad un bambino che già dalla vita è messo ogni giorno a dura prova.

Manderò questa mail in copia alla segreteria dell’onorevole Carfagna, e alla redazione di Striscia la Notizia, oltre a pubblicarla sul mio sito personale.

Tacere non ha senso, e ancora minor senso hanno le umiliazione che io e mio figlio abbiamo subito oggi.


...e poi fatemi sapere cosa si dovrebbe fare a delle persone così...

sabato, settembre 13

lavoro...

Periodo abbastanza pieno: lavoro, lavoro, lavoro...
Nonostante il lavoro, belle giornate autunnali: abbastanza freddo, ma il sole non manca. Poco o niente da dire. Periodo proprio pieno.

domenica, settembre 7

ridiamoci su..

Mi è capitato di leggere questa notizia oggi:
"Ad Haiti sono 529 i morti contati dopo il passaggio di Hanna, ma il bilancio è ancora provvisorio. I corpi sono stati ritrovati nel fango quando, quattro giorni dopo il passaggio di Hanna, è finalmente arrivato a Gonaives una nave di assistenza sanitaria, scortata dai caschi blu argentini della forza di pace."
Ora non vorrei sembrare insensibile o altro, però quando mi sono ricordato della citazione di Dario Cassini sul perchè dei nomi femminili per gli uragani, mi è venuto da ridere.. non sto qua a spiegare i dettagli, chi mi conosce capirà! :-))

mercoledì, settembre 3

autunno

Il titolo dice tutto: le temperature sono scese il giusto, la pioggerellina con cielo grigio ci fa compagnia... tra l'altro non è che ci si potesse aspettare qualcosa di diverso.
Nel frattempo ho cominciato il secondo corso di finlandese, sperando che i risultati siano un po' più concreti del primo... decisione presa, la grammatica non la studierò per niente, per ora voglio solo imparare quante più parole possibile. Per la grammatica ci sarà tempo, se e quando sarà necessaria... :)

Nota a margine: domenica scorsa allo stadio (calcio) hanno fatto uscire tutti gli "ultras" del Tampere, perchè avevano due fumogeni accesi. Poi si gioca in Italia e ci sono quelli che assaltano i treni e sfondano i cancelli dello stadio e non ne finisce nemmeno uno in carcere (neanche per sbaglio, magari un paio d'ore, giusto per provare com'è...)

giovedì, agosto 28

evacuazione antiincendio

Niente di grave: meglio partire dalla fine dato il titolo.
Stamattina in ufficio verso le 9 è scattato l'allarme antiincendio, uffici evacuati con molta calma.. le persone chiacchieravano tranquille, tant'è che inizialmente ho pensato fosse un'esercitazione. Poi invece al piano terra ho scoperto che "l'incendio" proveviva dalle cucine della mensa... si sarà bruciacchiata un po' di carne... :))
Così dopo aver preso 5 minuti di freddo, e dopo che i pompieri si sono accertati che la carne non fosse troppo cotta, siamo tornati in ufficio... :))

mercoledì, agosto 27

canzone..

Era da un po' che avevo perso il vizio di scrivere (o meglio, copiare) il testo di qualche canzone che mi piace. E così oggi ho deciso di rimediare... :)

Look at you
how well you've done so far
Look at where you're standing
who you are

And all our moments
couldn't ... forever in my head
wish we could go back
just once
and laugh at things we said

it's been wonderful and crazy
knowing you
and I hope that I can always see
the teenage girl in you
and I know that you'll be fine
but I'll be there everytime
you need someone to say hi to
late at night

Remember how I told you I was scared
You end up with some jerk who doesn't even know you're there
but deep down I just knew that you would find someone who's real
who doesn't claim to know exactly everything you feel

it's been wonderful and crazy
knowing you
and I hope that I can always see
the teenage girl in you
and I know that you'll be fine
but I'll be there everytime
you need someone to say hi to
late at night

Sometimes when I think of us I'm sad
I miss not knowing anything of
what could lie ahead
but mostly now I'm grateful that you're where you want to be
not quite here
and not quite there
but somewhere in between

it's been wonderful and crazy
knowing you
and I hope that I can always see
the teenage girl in you
and I know that you'll be fine
but I'll be there everytime
you need someone to complain to
late at night

Someone to say hi to, Sarah Bettens

martedì, agosto 19

ferragosto è passato

Marylin ed Enea sono arrivati domenica, ed oggi sono partiti per un paio di giorni a Stoccolma, prima di tornare qui per il weekend. Nel frattempo l'estate continua così come era cominciata, tra pioggia e cielo grigio, anche se ogni tanto il sole spunta tra le nuvole.
Venerdi sera ci sarà la cena a casa di Petri, e come l'anno scorso, tocca agli italiani cucinare: questa volta mi dedico al dolce, torta di mele. Vedremo quante persone riesco ad avvelenare... :))
I party internazionali al Saha sono ripresi. Gli studenti italiani sono arrivati in massa: ma probabilmente ancora ne arriveranno altri durante questa settimana. Insomma si sta per riaprire il ciclo che si era interrotto a maggio.. ed ancora devo capire se è un bene o un male.. :))

martedì, agosto 12

barbecue "a colazione"


Domenica pomeriggio sono stato svegliato alle 16:30 (in realtà mi ero svegliato alle 2, ma dato che non avevo niente da fare e dato il tequila party della sera prima... mi sono riaddormentato) da un sms di Karen che mi chiedeva se sarei andato al barbecue che avevamo programmato. Dato che il cielo non era grigio pioggia, ho deciso di farmi una doccia, andare a comprare qualcosa da mangiare e pedalare fino al lago: ne è valsa davvero la pena. Alla fine c'erano soltato Harri, Mikko, Karen, Sanna e Tiia, però tra due chiacchiere ed un po' di cibo, è spuntato anche il sole.. un bel pomeriggio.
Bel pomeriggio che è servito a riprendersi dal tequila party organizzato a casa di Hanna: a parte la disavventura per arrivare a casa sua (non mi ero segnato l'indirizzo e sono dovuto andare a casa di Matti per recuperarlo tramite facebook :D), la serata è stata davvero divertente: così molto divertente che sono tornato a casa alle 7 (e con questo si spiega la sveglia alle 16:30 del giorno dopo).
Comunque, fine settimana a parte, tutto scorre tranquillo, il lavoro è ripreso con i suoi ritmi normali... adesso aspetto per domenica prossima Enea e Marylin che vengono a trovarmi! E' proprio vero, i miracoli ogni tanto accadono! :D

martedì, agosto 5

i giornali italiani

Che bello leggere una notizia su un giornale di parte, rende sempre l'idea che i buoni stiano tutti da una parte e i cattivi dall'altra. Dall'Unità:

L'esercito a Milano, fermato Angelo: ha rotto un vetro

Quattrocento militari da lunedì pattugliano le strade di Milano, come i loro colleghi nelle altre grandi città italiane. In divisa, accompagnati da poliziotti o carabinieri, armati fino ai denti, passano al setaccio ogni angolo della città: le stazioni ferroviarie, le fermate della metro, i parchi più degradati, le piazze della movida.
Tutto era scorso tranquillo fino alle 10 e venti di martedì mattina quando, alla stazione della metro di Piazza Duca d'Aosta, un agente della stazione metropolitana ha visto un uomo che, preso da uno scatto d’ira, rompeva con un pugno il vetro del box antincendio. Angelo, questo il nome del fermato, è un calabrese di 31 anni e, non si sa per quale ragione, se la prendeva con la cassetta dell’estintore.
Ma l’episodio che poteva trasformarsi in tragedia è stato prontamente arginato da una delle pattuglie che il governo ha messo a vigilare sulle nostre città: due militari e due poliziotti, aiutati dalla volante del Commissariato che li ha raggiunti sulla scena del crimine, hanno fermato Angelo, il calabrese adirato. E tutti ora ci sentiamo un po’ più tranquilli.

Ma poi basta cercare un po', e si trova:

ROMPE VETRO IN METRO, PRIMO INTERVENTO ESERCITO A MILANO

E' avvenuto questa mattina il primo intervento dell'Esercito a Milano, chiamato a sostenere le forze dell'ordine. L'episodio e' avvenuto alle 10,20 in Piazza Duca d'Aosta, nel mezzanino della metropolitana. Un uomo di 31 anni, Angelo S., calabrese, con precedenti per rapina in seguito ad un atto d'ira ha tirato un pugno contro il box antincendio infrangendo il vetro. Il gesto e' stato notato da un agente di stazione che ha chiesto l'intervento della pattuglia formata da due militari e da due poliziotti. Sul posto e' intervenuta anche la volante del Commissariato. L'uomo e' stato indagato per danneggiamento.

Che belli i giornali italiani!

P.S. ovvio che l'Unità non è l'unico giornale di parte, ma certe "notizie" mi fanno proprio "ridere"...

domenica, agosto 3

agosto..

Questo pomeriggio sono andato a fare un giro in bici: mentre pedalavo, ad un certo punto ho cominciato a notare le foglie secche degli alberi che cominciavano a poggiarsi per terra.. sarà il risultato dell'estate cortissima e delle ultime giornate abbastanza fresche? mah... accenni d'autunno esclusi, non ci sono molte novità, più o meno la solita vita finlandese, fatta di pedalate in bici e libri da leggere durante la settimana e pelleggrinaggi tra i bar nei weekend.. :))
Tra un po' arriverà l'ondata degli studenti erasmus, ed ancora non ho capito se aspetto l'evento con piacere o con terrore... dopo quasi due mesi di Finlandia senza erasmus, stavo quasi cominciando ad abituarmi all'idea... ma siccome mi conosco, in fondo so che un po' mi fà piacere che arrivi l'orda erasmus... :))

Nota a margine: peccato davvero che il Tampere United abbia perso 3-1 in casa la partita di andata del secondo turno di qualificazione per la champions league, al turno successivo l'avversario sarebbe stato la juventus! Comunque, nel caso il miracolo avvenga ed il Tampere si qualifichi, sarò il primo a comprare il biglietto e infiltrarmi tra gli ultras del TamU per insegnare un po' di cori in italiano magari! :))

venerdì, luglio 25

giornate "impegnative"

Qui sono tutti in ferie, il lavoro da fare è poco, ed anche poco impegnativo. Di conseguenza il tempo per girovagare un po' su internet alla ricerca di cose nuove ed interessanti non manca. Per me questo PhotoFunia è una bella idea: inviado una foto in primo piano, il programma riconosce in automatico il viso e lo usa per creare altre foto. Ecco i "risultati del mio lavoro"...




A parte queste "scoperte", per il resto tutto scorre tranquillo in Finlandia: è tornato finalmente il sole da un paio di giorni, una specie di risarcimento danni per l'estate che non c'è stata (ma forse si fa ancora in tempo a godersi un paio di settimane di caldo, speriamo bene). Lago, sole, libro, libro, sole, lago... sequenza che non mi dispiace al momento. :)
Come avevo immaginato, i libri che ho comprato non li sto leggendo, li sto divorando: fight club è andato in due giorni (un capolavoro), l'ultimo libro di Fabio Volo (su 4 che ne ha scritti, 3 mi piacciono davvero tanto) anche, vediamo se gli altri due riesco a farmeli durare un po' di più...

venerdì, luglio 18

pioggia, alberi, laghi...

Forse sto cominciando a capire come funziona questa estate finlandese: se la mattima ti svegli e c'è il sole ed il cielo è limpido, allora nessun prolema, piove nel pomeriggio. Se invece piove la mattina, il sole è quasi assicurato al pomeriggio. Ed in entrambi i casi comunque, le nuvole ci mettono 5 minuti ad apparire nel cielo (o scomparire).
Ieri pomeriggio, dato che quando sono uscito di casa per andare a fare una passeggiata c'era il sole, ho deciso di fare un giro attorno al lago. Premetto che il percorso attorno al lago sarà di 5km, non di più. Durante la mia camminata, all'inizio c'era il sole, poi nuvole, poi pioggia, poi sole, poi pioggia con sole e poi definitivamente sole. Il tutto in un'oretta di tempo.
In realtà la pioggia più di tanto non l'ho sentita (anche senza ombrello) grazie a tutti gli alberi che ci sono: quando pioveva con più intensità mi fermavo per un po' sotto un albero grande, e praticamente non scendeva una goccia :)
Non mi lamento di quella pioggia improvvisa, anche perchè in realtà questa passeggiata attorno al lago con la pioggia, l'avevo già immaginata... e farla dal vivo è stata molto meglio della mia immaginazione... anche avessi avuto la fotocamera, non sarebbe riuscita nessuna foto a rendere l'idea di cosa sia sentire la pioggia tra gli alberi e sul lago...

Quindi aggiungo una foto che ho fatto un bel po' di tempo fa.

martedì, luglio 15

Tammerfest 2008

Credo finalmente di aver trovato un gruppo finlandese che mi piace: "Jaakko & Jay" visti sabato pomeriggio, gratis, al parchetto dietro keskustori. Sarà il fatto che è il primo gruppo finlandese a cui sento fare un po' di musica allegra :) In realtà non è vero, Jukka mi aveva fatto ascoltare un po' di "insano" punk-rock finlandese anni 70 che non era niente male: ma ho dimenticato il nome del gruppo... dovrei chiedere per recuperare :)



Il video non è del concerto che ho visto io, ma pazienza, non si trova molto su internet.

martedì, luglio 8

estate in Finlandia? non pervenuta...

Ripresa la bici dopo le due settimane di ferie. Sconvolgente: 30km e stavo quasi per piantarmi! Ma considerando i chili accumulati mangiando a casa, direi che ci può stare... :)
Dell'estate finlandese, meglio non parlarne: per lo meno non ha ancora piovuto da quando sono tornato, tanto le previsioni danno pioggia per giovedi, quindi basterà aspettare qualche giorno.
Oggi mi sono ricordato che a settembre ci sono i R.E.M. in concerto ad Helsinki, dovrei dare un'occhiata ai biglietti, sperando che capiti durante il weekend. Cosa poco probabile.
Questa settimana c'è il Tammerfest: una serie di concerti in giro per i locali di Tampere ed anche all'aperto (sperando che almeno non piova). Una scusa come un altra per andare in giro in centro.

"Ma la vita è veramente come il gelato biscotto vaniglia e cioccolato? Quando andavo all'oratorio da piccolo compravo sempre il gelato biscotto. Era diviso in due, metà vaniglia e metà cioccolato. Io preferivo la vaniglia, allora iniziavo a mangiarlo dal cioccolato, così me lo tenevo per la fine. Da vero cattolico mettevo il sacrificio davanti e la goduria dopo. Una volta a metà mi è caduto, proprio quando dovevo mangiare la vaniglia... ploff! Per terra. Una volta solamente. E' successo solo una volta. E se la mia vita fosse proprio quella volta?
Non so, ma forse bisognerebbe dare un morso di qua e un morso di là. Non riesco a capire se la sicurezza è amica o nemica della libertà."
Esco a fare due passi, Fabio Volo
P.S. prometto che ho finito di citare Fabio Volo, altrimenti rischo una denuncia per violazione del diritto d'autore... :)

lunedì, luglio 7

Fabio Volo: scrittore si, scrittore no?

Ho letto 3 libri di Fabio Volo, ed oggi ne ho ordinato un quarto (Il giorno in più). Fino ad ora due mi sono piaciuti davvero tanto (Esco a fare due passi, E' una vita che ti aspetto), ed uno così così (Un posto nel mondo). Leggendo in giro su internet, ovviamente si trovano le due categorie di persone, quelle "supercolte" che per forza di cose devono dire che Fabio Volo scrive libri che fanno pietà, che sono semplici e banali, e quelli (come me) a cui proprio quella semplicità e quella "banalità" piace.

"Ho sempre voluto fare ciò che volevo nella vita, sono sempre stato pronto a rimettere tutto in gioco, spinto dalla solita irrequietezza, voglia di cambiare, di scappare, di iniziare. Del resto, ho sempre dato il massimo di me negli incominci. Quando inizio una cosa sono sempre bravo, poi mi perdo, piano piano mi spengo, sono come un libro che ha un'introduzione della madonna, ma già nel secondo capitolo si ridimensiona tutto, e lo butteresti nel cesso."
Esco a fare due passi, Fabio Volo

domenica, luglio 6

ritorno a Tampere

Tornato in Finlandia dopo due settimane di vacanza in Italia: un fine settimana a Torino e poi a casa. Tutto bene, ho fatto scorta di caldo, sole e mare per il buio inverno finlandese: speriamo basti! :)

Torino

Polignano, il "mio" mare

Tramonto in campagna

P.S. avrei volentieri strangolato il tizio finnico che ha avuto il coraggio di portarsi una pizza in aereo e mangiarla...

martedì, giugno 17

estate?

Piove. Cielo grigio. E non è un acquazzone passeggero, e da un po' di giorni che il tempo è così. Pazienza: l'estate finlandese è così. Mettiamoci una pietra sopra e non pensiamoci più! :D
Da quando sono all'estero (Svezia+Finlandia) questo è il primo vero periodo in cui mi manca l'Italia: non è tanto per il clima (queste giornate sono oro confrontate con quelle di novembre), è difficile da spiegare, ma c'ho la "saudade" dell'Italia :)
Mi sa proprio che le vacanze arrivano al punto giusto.

domenica, giugno 15

Londra



Strano a dirsi: Londra mi è piaciuta. Tanto. E pensare che le grandi città di solito non mi piacciono per niente... Tra tutte le zone di Londra visitate, quella in cui mi piacerebbe vivere è senza dubbio Nothing Hill: vabbè, sognare non costa niente :))

Newport, Galles

Tornato ieri sera da 4 giorni in Gran Bretagna: abbastanza stanco, anche se senza motivo apparente, dato che non sono andato a fare i lavori forzati... sarà lo spettacolare cielo grigio di Tampere, con pioggerellina annessa.
I primi 3 giorni sono stato a Newport in Galles, per la conferenza annuale di Eris@ (non mi addentro molto nelle cose di lavoro :D). Comunque non posso dire di aver visto il Galles, dato che l'albergo (in realtà un complesso per appasionati di golf, e di soldi :D) era fuori Newport e quindi non siamo mai stati in città. In compenso le 5 stelle dell'albergo si vedevano tutte...



lunedì, giugno 9

il "mare" di Tampere

Foto da Viikinsari, l'isola sulla quale mi sono "riposato" sabato :))
Nel frattempo i miei progetti di trascorrere il post lavoro al lago qui ad Hervanta sono stati interrotti dalla grandinata di stamattina e dalla pioggia seguente: l'esplosione d'estate che c'era stata fino ad ora, sembra sia passata. Secondo le previsioni, per tutta questa settimana dovrebbe continuare a piovere. Tanto io vado in Galles, quindi non è che mi cambi molto. Spero che dalla prossima torni il sole.
Fremente attesa per la partita dell'Italia. Maledetto fuso orario: mi tocca aspettare fino alle 21:45...

domenica, giugno 8

festa della Repubblica

Oggi pomeriggio sono stato a casa del vice-console di Tampere, assieme ad altri italiani, un pomeriggio per stare un po' assieme e celebrare la festa della Repubblica (anche se con qualche giorno di ritardo). Ho conosciuto italiani che vivono qui a Tampere da un bel po' di tempo: ma la cosa più divertente del pomeriggio è stata quella di vedere i bambini che parlavano tranquillamente italiano e finlandese allo stesso tempo.. :))
Stamattina invece l'ho trascorsa al lago. Nonostante il vento, c'era un sole spettacolare che invitava a stare all'aperto. Credo che quando tornerò in Italia per le vacanze, sarò già bello abbronzato: spero solo che questo sole resista per un po', così dopo il lavoro si può andare al lago, tutti i giorni! :)

sabato, giugno 7

Evo + Viikinsari

Ieri giornata aziendale, oggi picnic a Viikinsari. Abbastanza stanco.
Venerdi, Evo. Dopo il viaggio in autobus, una serie di presentazioni aziendali in mattinata e poi pranzo. Quindi partenza per la scampagnata: primo tratto in canoa e poi a piedi fino al punto di ritrovo: un po' di giochi (ho provato il tiro con l'arco!!), un panino ed una birra e poi di nuovo in cammino per tornare al punto di partenza. Quindi sauna normale e nuotata nel lago (prima volta in vita mia) e poi suvisauna (sauna "affumicata") e ancora nuotate nel lago... poi cena. A tavola con Karen, Jenni, Sanna, Tiia e Matti le risate non sono mancate (non che durante il resto della giornata non ce ne fossero state, ma.. :).
Ritorno in bus fino a Tampere, il tempo di salire a casa per cambiarmi e poi andare in centro con Manu dove tutti gli altri ci aspettavano al Suvi (una barca ormeggiata al porto ed utilizzata come pub): di li poi karaoke ed ancora dopo, per gli ultimi reduci, quattro salti in pista al Groove. Tornato a casa abbastanza "segnato".

Oggi sveglia alle 11, il tempo di una doccia e già fuori, destinazione Viikinsari. Viikinsari è un'isoletta che si trova in uno dei due laghi che circondano Tampere. Dopo aver comprato un po' di cibo ci siamo imbarcati. Appena arrivati abbiamo fatto una nuotata e poi subito a mangiare (il barbecue era aperto e disponibile per tutti, ah, questi finlandesi). Dopo pranzo è cominciato il mio relax: steso al sole a non fare assolutamente niente :))
Ci voleva una giornata così.

giovedì, giugno 5

giornata "aziendale"

Domani in azienda si festeggia l'arrivo dell'estate! :D
L'anno scorso siamo andati a Riga, quest'anno invece si resta in Finlandia: una giornata da trascorrere ad Evo, un paesino niente di che, ma la foresta tutto attorno promette bene a vedere da questa foto trovata su flickr...

domenica, giugno 1

Yyteri

Pomeriggio al mare: era da tanto che non ci andavo, e ci voleva proprio un pomeriggio così. Partiti in macchina con Marco, Stefano e Luigi destinazione Yyteri (la spiaggia di Pori). Siamo arrivati li poco prima delle 5 e rimasti fino alle 8. La cosa bella in questi giorni in Finlandia è che il sole resta alto nel cielo e quindi riscalda tranquillamente anche dopo le 8. Ho già deciso che ci tornerò presto a Yyteri... mi avevano detto che è la spiaggia migliore della Finlandia, non ne ho viste altre, ma in effetti questa è davvero non male. Ed è strano che lo dica io che non amo la sabbia e preferisco gli scogli: forse semplicemente mi ha fatto tanto piacere rivedere il mare, anzi più che altro risentirne i suoni e riassaporarne gli odori...

una canzone "nuova"

Non è che sia un grande fan di Renato Zero, ma dato che ieri Luigi mi ha suggerito questa canzone, l'ho ascoltata. E devo dire che mi piace davvero... grazie Luigi! ;)

È scrostata un po'
Da stagioni e venti
Ammaccata per i sentimenti…
Gli eventi…
Un amico va,
Qualcun altro torna…
Chi credevi onesto è una carogna!
Questa facciata
Nasconde una vita,
Ma più di tanto,
Ingannarti non può…
Puoi fare il punto
Di quello che è stato,
Il sole ha già bruciato e
La pioggia che è passata su di te…
Signore si, davvero un signore,
E più è potente, più infido è.
Quanti segreti
Fra quattro pareti.
Signore, io non ci giurerei!
L’esterno tiene, si,
Basterà un sorriso
E una mano di colore
Più acceso…
Sul viso!
Ma non sai
Le coordinate della vita mia,
Per ogni storia andata in gloria e via,
Perché ogni ruga
Ha un nome
Ch’io soltanto so
E a stento nascondo…
Che ne sai
Se quel che appare è quel che credi tu
O non piuttosto un bel sipario blu.
Con dietro un uomo che non ha smaltito
Le vecchie ferite…
Le antiche offese …Ma Si!
Le sento qui!
E la facciate
Che vuole la gente,
Quella che il mondo
Pretende da te…
Ma basta un niente,
E l’intonaco cede…
E dietro la facciata, che c’è ?!
Non lo sai,
Treni perduti o non partiti mai,
Fantasmi di un’infanzia che vorrei
Dimenticare ad ogni costo ma poi
Il tempo non basta…
Non lo sai
Che mai c’è dietro e chi nasconderai!
Vecchie passioni
Stanche ipocrisie
Coscienze logore
Nel fingersi così
Così immacolate
La facciata, Renato Zero

sabato, maggio 31

un anno tondo tondo

Sono arrivato in Finlandia il 31 maggio 2007. A volte sembra un secolo fa, a volte sembra vicinissimo, eppure è "solo" un anno.. come al solito, in un anno si imparano un sacco di cose: non so se avrei imparato più cose stando in Italia o da qualche altra parte, e non ha neanche tanto senso chiederselo, perchè molto probabilmente avrei imparato cose diverse (e basta con le riflessioni finto-psicologiche, che non fanno assolutamente per me).
Sono rimasti 7 mesi da passare in Finlandia, e poi chiuderemo anche quest'altra parte della vita da nomade... prima o poi dovrò fermarmi, anche perchè sto diventando vecchio... :))
In fondo, un anno come tanti altri, con il suo carico di ricordi (belli e brutti), le piccole cose di tutti i giorni e le cose un po' più grandi. Tanta gente conosciuta (il che non fà mai male, si impara anche così).
Mah, probabilmente ho scritto 10 righe senza capo nè coda, comunque... è un anno.

mercoledì, maggio 28

cominciano i saluti..

Foto dalla festa per salutare Sharon, Fausto e Carletto (nella sala comune dello studentato di Kaukajärvi). Una bella serata, peccato che praticamente quasi tutte le persone in questa foto (e anche altre che nella foto non ci sono) cominciano ad andare via e tra un mesetto non saranno più a Tampere... vabbè, la vita continua lo stesso :)
Fine settimana, quello passato, abbastanza "intenso": feste in successione, Cabaret giovedi, Love Hotel venerdi e Onnela sabato. Weekend prolungato con questa bella festa di "saluto" di lunedi sera. Unica nota negativa, il tassista che ci ha riportati a casa alle 3:30 di notte, invece di lasciarci sotto Mikontalo (con il tassametro fermo ad un tondo 14 euro), ha deciso di entrare nel parcheggio e continuare fino a far scattare i il tassametro sui 14,20: non descrivo il modo in cui tutti noi avremmo voluto dargli i 20 centesimi... :))

Nel frattempo il buio non c'è più, quindi per ricordarmi com'é Tampere di notte...

sabato, maggio 24

girando Suolijärvi

Passeggiata di quasi un'ora: giro completo del lago Suolijärvi. Rilassante.

P.S. in questi giorni non ho voglia di scrivere molto, quindi accontentatevi delle foto! :))

lunedì, maggio 19

..che compleanno!

festa a Mikontalo!

luci al "Love Hotel"

noi 4 festeggiati


Davvero una bella serata: indimenticabile! Cominciata con festa a base di pizza fatta da noi festeggiati e torta fatta da Stefano; e conlusa al "Love Hotel", nuovo locale in centro... :)

mercoledì, maggio 14

casa nuova

Trasloco fatto.
E da ieri, anche connessione internet funzionante. Il balcone con vista ufficio non sarà il massimo del romanticismo, ma dormire un po' di più al mattino, e soprattutto, non dover decidere gli orari di lavoro in base agli autobus, sono due bei vantaggi. Inoltre, dato che abbiamo la sauna privata in casa, non potevo non provarla :)
Calcetto saltato oggi (poche persone), in compenso "allenamento" per la gara di bocce prevista sabato: gara tra aziende, inizio ore 10. E speriamo non duri molto dato che sabato pomeriggio bisognerà andare a comprare l'occorrente per festeggiare degnamente il compleanno. Festeggio con una settimana di ritardo, ma festeggio assieme a Carmelo, Antonietta ed Elisa.. sommati in 4 superiamo i 100 anni, ed il merito è in buona parte mio!! :)
Nel frattempo dovrei studiare un po' più di finaldese in vista dell'esame di venerdi pomeriggio: ma non riesco più a trovare il mio lato "studentesco"... l'esame, comunque, non dovrebbe essere molto difficile da superare.

Helsinki